Questo crostaceo, vagamente simile a un gambero di fiume, era di piccole dimensioni e non raggiungeva solitamente i 5 centimetri di lunghezza. Il carapace, cilindrico e appiattito lateralmente, era ricoperto da numerose protuberanze di forma più o meno tondeggiante. Il primo paio di appendici toraciche (pereiopodi) erano insolitamente robuste e grandi, dotati di forti chele, simili a quelle di un altro crostaceo strettamente imparentato, Palaeastacus.
Questo animale è noto grazie a numerose specie ritrovate in sedimenti giurassici e cretacei d’Europa, principalmente da Francia e Germania. La specie più antica proviene dal giacimento di Osteno, in Italia (P. sinemuriana) e risale al Giurassico inferiore. Altre specie ben conosciute sono P. suevica e P. minuta del Giurassico superiore tedesco; in Francia, sempre nel Giurassico, vissero P. perroni e P. pseudobabeaui. Nel Cretaceo sono note specie inglesi (P. tuberculata, P. granulata e P. scabra), del Madagascar (P. spinulata) e canadesi (P. dawsoni, l’ultima a scomparire).
L’esemplare presenta un discreto stato di conservazione; visibili tutti i dettagli del corpo, poco evidente il telson.
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