I faggeti della Val Sanagra, soprattutto quelli sotto il Monte di Tremezzo, offrono un ambiente fresco e ricco di vita. Nel suolo coperto di foglie si nasconde un vero mondo in miniatura: invertebrati come i coleotteri carabidi, dai riflessi metallici, vanno a caccia di lumache, che riescono ad aprire e svuotare grazie a mandibole specializzate. Tra la lettiera si trovano anche pseudoscorpioni, coleotteri stafilinidi e catopidi.
Fra gli anfibi, è facile incontrare la Salamandra pezzata, che ama i luoghi ombrosi e umidi, specialmente vicino ai ruscelli. Con lei condividono l’habitat anche il Rospo comune e la Rana di montagna, entrambi molto mobili e adattabili.
Tra i rami più bassi o vicino al suolo si aggira spesso il Pettirosso, uccello territoriale che non esita ad avvicinarsi all’uomo per difendere il proprio spazio. Alcuni esemplari inanellati in zona sono stati ritrovati durante le migrazioni in luoghi lontani, come le Baleari e il Nord Africa.
Tra i mammiferi, i boschi ospitano il Ghiro, facilmente riconoscibile per i suoi stridii notturni, oltre a arvicole e topi selvatici.
Le Prealpi Lepontine, pur non ospitando vere foreste boreali, presentano alcune aree con Abete bianco, inserite però in un contesto più tipico della fascia subatlantica. Il Pino montano è troppo raro per creare un ecosistema autonomo. In questi boschi misti, la fauna è varia e “commista”, con specie che appartengono sia all’ambiente della faggeta che a quello delle conifere.
Nei boschi collinari, come quelli a roverella, si possono incontrare rettili interessanti. Tra questi, la Vipera comune, ben presente sulle pendici meridionali delle Prealpi, è osservabile soprattutto in primavera e in settembre, quando si espone al sole per scaldare gli embrioni nel corpo.
Un altro serpente affascinante è il Colubro di Esculapio, o Saettone, lungo, agile e capace di arrampicarsi sugli alberi per cacciare piccoli roditori. È del tutto innocuo per l’uomo.
I rapaci animano il cielo sopra i boschi: di notte si può udire il canto dell’Allocco, che nidifica anche nei vecchi tronchi, mentre di giorno è facile scorgere le evoluzioni aeree della Poiana.
Nei prati vicini ai centri abitati si formano spesso stormi di Cornacchie grigie e nere, due sottospecie che in questa zona si incrociano producendo ibridi. A Binadone si può osservare il comportamento sociale dello stormo, con un individuo “guardia” appollaiato su un albero che segnala eventuali pericoli agli altri uccelli.
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