L’orso delle caverne (Ursus spelaeus), noto anche come orso speleo, era una specie di orso vissuta in tutta l’Eurasia nel Pleistocene.
Le dimensioni di quest’orso erano molto grandi e il dimorfismo sessuale era molto evidente: i maschi potevano raggiungere i 3 metri di altezza (in posizione eretta) e potevano pesare fino 1000 chilogrammi (quando prossimi al letargo), mentre le femmine erano grandi circa la metà. Le sue dimensioni medie erano pertanto superiori a quelle degli orsi grizzly più grandi e dell’orso kodiak.
La dentatura di questo grande animale sembrerebbe richiamare una dieta tendente a un regime maggiormente erbivoro. Non a caso, alcuni autori lo avvicinano all’orso marsicano, anch’esso tipicamente vegetariano (o quasi).
La tendenza evolutiva dell’orso delle caverne è quella di ridurre notevolmente le dimensioni dei denti, sempre meno ferini e sempre più adatti alla masticazione (compatibilmente con i limiti di una dentatura da carnivoro).
Oltre alla peculiarità della dentatura, una caratteristica diagnostica immediata tra il cranio dell’orso delle caverne e quello dell’orso bruno è data dal profilo fronto-nasale, dotato di uno “stop” ben pronunciato nel primo, quasi rettilineo nel secondo.
La corporatura dell’orso delle caverne era davvero massiccia; le zampe erano dotate di lunghi e forti artigli, strumenti che potevano diventare temibili se usati contro gli uomini preistorici.
Questi orsi, infatti, entravano spesso in competizione con i nostri antenati per il possesso delle grotte (ma grazie all’uso intimidatorio del fuoco gli orsi venivano soppiantati dagli umani).
Associazione “Storia, Natura e Vita”
Piazza Camozzi, 2
22010 Grandola ed Uniti (CO) – Italia
P. IVA: 03290790132
C.F.: 93007310134
+39 0344 32115
[email protected]
Progetto realizzato con il sostegno del PR FESR 2021-2027 di Regione Lombardia, Bando Innovacultura
Scegli il profilo che più ti rappresenta:
ci aiuterai a capire meglio il nostro pubblico e migliorare i contenuti.