Villa Camozzi - Grandola ed Uniti

Villa Camozzi

Villa Camozzi, situata in frazione Codogna, è sede dell’amministrazione comunale e del Museo Val Sanagra. La costruzione risale al Cinquecento ed è opera di Giorgio Guaita. La sua posizione dominante consente di godere di una vista panoramica sull’intera vallata fino a Menaggio. Il giardino che circonda la villa è di ampie dimensioni, aggiungendo al fascino dell’edificio.

All’esterno, si distingue il portale seicentesco in granito bocciardato, mentre gli interni sono impreziositi da stanze settecentesche con stucchi e affreschi, come nel salone delle feste. I piani superiori sono caratterizzati da soffitti lignei decorati e, su ogni piano, si trovano ampi camini in marmo e spazi con volte a crociera o a botte, anch’essi adornati da affreschi. Il cancello d’ingresso, affiancato da pilastri, conduce a una grande scala che porta direttamente al portale sulla facciata.

Oggi, Villa Camozzi ospita mostre, eventi e manifestazioni culturali ed è uno dei simboli di Grandola ed Uniti.

Cenni Architettonici

Villa Camozzi è un esempio autentico di residenza padronale del XVIII secolo, caratterizzata da un impianto architettonico chiaro e armonico. La villa è costituita da un edificio principale a pianta rettangolare e da edifici di servizio, il tutto circondato da un terrazzo panoramico che domina la Val Menaggio. L’accesso avviene tramite un viale e una scalinata con cancelli in ferro battuto.

L’edificio padronale presenta una struttura simmetrica, con un atrio centrale, sale su tre lati e cucina sul quarto al piano terra. Le stanze da letto si trovano ai piani superiori, collegati da uno scalone in serizzo. Gli interni sono arricchiti da affreschi, porte in noce massiccio e ringhiere in ferro battuto, conferendo un’eleganza tipica delle ville lombarde dell’epoca.

Gli edifici di servizio includono scuderie e locali per la vinificazione, con un antico torchio in noce. La villa conserva ancora elementi originali di pregio, come il portale settecentesco in granito bocciardato, il locale ghiacciaia e una stufa monumentale. Le facciate, sobrie e simmetriche, sono ingentilite da balconi in ferro battuto e dettagli architettonici raffinati.

L’insieme si distingue per la compostezza ed equilibrio, rappresentando un punto di riferimento nel paesaggio, con un ampio giardino terrazzato affacciato sulla valle. La sua organicità strutturale e decorativa, rara per la zona, riflette un’accurata pianificazione, simile alle residenze signorili lombarde più celebri.

Ruolo attuale di Villa Camozzi

Villa Camozzi rappresenta oggi un punto di riferimento per la comunità, grazie alla sua trasformazione in un centro culturale, amministrativo e museale. Il suo utilizzo pubblico si basa su tre principi fondamentali: la tutela del patrimonio storico e architettonico, la creazione di un centro di aggregazione sociale e culturale, e lo sviluppo di attività convegnistiche e ambientali.

La villa ospita attualmente:

  • Il Municipio, con uffici modernamente organizzati e una Sala del Consiglio situata nell’antico salone nobile, che funge anche da sede per matrimoni civili.
  • Il Centro Convegni ed Esposizioni, che offre spazi per eventi culturali, convegni scientifici, spettacoli teatrali, cineforum e concerti.
  • Il Museo Etnografico e Naturalistico della Val Sanagra, dedicato alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio locale, con sezioni su fauna, flora, mineralogia, etnografia e storia del territorio.

Grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale, il recupero della villa ha consentito di preservare un importante patrimonio storico, trasformandolo in un luogo di cultura e identità per l’intera comunità.

 

Costruita intorno alla metà del XVIII secolo dalla nobile famiglia Guaita, la villa passò successivamente a Luigi Camozzi, ufficiale dell’artiglieria napoleonica e patriota italiano. Dopo una carriera militare prestigiosa, che lo vide distinguersi nelle campagne napoleoniche e nelle “Cinque Giornate di Como” del 1848, Camozzi si ritirò a Grandola, dove visse fino alla sua morte nel 1875.

La villa fu poi ereditata dal figlio Felice Camozzi, notaio e sindaco di Grandola, e successivamente da Emilio Camozzi, anch’egli notaio e sindaco in due periodi. Dopo la morte di Emilio nel 1942, la proprietà passò ai suoi eredi fino alla vendita nel 1977 alla società immobiliare “Codogna S.r.l.”.

Preoccupata per il possibile degrado e cambio di destinazione dell’edificio, l’Amministrazione Comunale pose nel 1982 un vincolo di uso pubblico sulla villa e il giardino. Infine, il 24 luglio 1986, il Comune di Grandola ed Uniti acquistò la villa, preservandone il valore storico e culturale.

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