La natura variegata della geologia e la conseguente formazione di un ricco paesaggio vegetale creano numerosi habitat per la sopravvivenza e la riproduzione degli animali.
Nel corso degli anni non sono mancate introduzioni di specie alloctone: un esempio riguarda il camoscio, importato circa 20 anni fa dal Piemonte e oggi presente con una popolazione consistente, e il cinghiale, diventato onnipresente e non sempre benvoluto.
Durante un’escursione è spesso possibile avvistare cervi o caprioli, presenti in numerosi esemplari.
Il luogo più affascinante per osservare questi ungulati è nei pressi delle balze rupestri di fronte all’Alpe di Ballarono, dove si muovono agilmente lungo sentieri impervi, saltando tra le maestose formazioni rocciose.
Le ricerche faunistiche svolte in Val Sanagra risalgono a oltre 10 anni fa, grazie all’operato di esperti incaricati dalla Provincia di Como e alla collaborazione con la Società Italiana di Scienze Naturali di Milano.
Sono state censite circa 120 specie di vertebrati tra pesci, anfibi, rettili e uccelli. Inoltre, i campionamenti effettuati lungo l’asta del torrente hanno descritto 55 famiglie comprendenti insetti, molluschi e vermi.
Questi dati confermano la straordinaria biodiversità della valle, frutto di un equilibrio delicato tra ambiente naturale e interventi umani controllati.
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