Il Sentiero Geologico si snoda in uno dei tratti più suggestivi e accessibili del Parco della Val Sanagra, nel cuore di un territorio ricco di storia naturale, archeologia industriale e panorami mozzafiato. Lungo il percorso si incontrano antichi opifici, formazioni geologiche rare e testimonianze della lavorazione di materiali come argilla e calce – tutti elementi che raccontano l’identità unica di questa valle.
Partenza da Piamuro, ampio prato nei pressi di Loveno (Menaggio), porta d’ingresso del Parco. Seguendo il segnavia n. 4 dopo pochi minuti si incontra una possibile deviazione a sinistra che porta alla Torre Galbiati, proseguendo invece sul sentiero 4 si prende la svolta successiva, sempre a sinistra, e si raggiunge il Belvedere, primo punto panoramico, con vista sulla vallata e sulla Villa Bagatti Valsecchi. Qui il torrente Sanagra ha modellato le rocce calcaree in una valle più dolce e abitabile.
Continuando lungo il sentiero 4, si incontra la Cappella dell’Artüs e si scende poi fino al Mulino della Valle, accanto a un antico ponte a schiena d’asino. Da qui si costeggia il fiume fino alla Fornace Galli, dove un tempo si cuoceva l’argilla estratta al margine del greto del torrente Sanagra e si producevano i mattoni.
Si prosegue fino alla Chioderia, oggi agriturismo e troticultura, e poi al Mulino Carliseppi, con i resti di antichi opifici. Una breve deviazione conduce alla Pietra Pendula, un grande masso erratico sospeso nel bosco. Per raggiungerlo si abbandona la sterrata che conduce al Mulino Carliseppi e si imbocca il sentiero delle 4 valli (che si stacca sulla destra di fronte alla vasche per l’allevamento delle trote) e lo si risale per pochi tornanti.
Attraversato il caratteristico ponte in pietra presso il mulino Carliseppi (detto degli Spinelli), si giunge all’area pic-nic e da lì, costeggiando il fiume per circa 15 minuti, al suggestivo Sass Corbée, un’imponente rupe rocciosa incastonata in una gola e cosparsa di enormi massi. Gli smottamenti del versante hanno creato un ambiente scenografico e affascinante. Alcuni piccoli scalini ricavati nella roccia permettono di osservare l’orrido dall’alto.
Più avanti si incontra una calchera, piccola fornace per la calce, e infine, con una camminata di circa 40 minuti, si raggiungono i Monti di Madri, antico insediamento rurale con vista aperta sulla valle.
Per tornare, si può ripercorrere lo stesso itinerario oppure deviare lungo il sentiero 4a verso il borgo di Barna, da cui una mulattiera riporta a Piamuro.
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