La Beccaccia è un uccello migratore appartenente alla famiglia dei Scolopacidi. È facilmente riconoscibile per il suo lungo becco molle e debole, che si distingue per l’apice della mascella superiore che supera quello dell’inferiore. Gli occhi sono neri, molto grandi e distanti dal becco, dando al suo volto un’espressione particolare. Il corpo è relativamente compatto, con un piumaggio variabile che può presentarsi castano con striature e macchie brune sulla parte superiore, mentre le zone inferiori sono più chiare, di colore fulvo con chiazze brune.
La beccaccia si trova nelle zone boscose umide del nord dell’Eurasia durante l’estate, dove preferisce rimanere nascosta e immobile durante il giorno, diventando attiva soprattutto al crepuscolo, quando si nutre di insetti e piccoli invertebrati. In autunno, migrano verso sud per svernare in climi più miti, e in Italia sono di passaggio durante i periodi di ottobre-novembre e febbraio-aprile. La nidificazione in Italia è sporadica.
In ambito venatorio, la beccaccia è una specie ricercata per la sua carne pregiata, particolarmente apprezzata per arrosti e piatti allo spiedo. Prima di essere cucinata, è consigliato frollarla per renderla più tenera. La caccia alla beccaccia avviene principalmente con l’ausilio del cane da ferma e con il fucile.
Esemplare tassidermizzato di beccacia; l’animale, esposto nel diorama della media valle, è conservato con le ali chiuse ed è in buono stato di conservazione. L’individuo in questione presenta un becco a punta di 7 cm. La beccaccia ha una colorazione mimetica che ben si adatta all’ambiente che frequenta, quindi colore marrone variamente barrato di nero e bianco giallastro. L’assenza di dimorfismo sessuale non consente una sicura attribuzione del sesso. L’oggetto poggia su un supporto di legno (tronco).
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