Sanagra o Senagra? Una questione di toponomastica
Nel parlare quotidiano, soprattutto a livello locale, la Val Sanagra è spesso chiamata “Val Senagra”. Questo errore toponomastico si è radicato nel tempo al punto da comparire persino in alcune cartografie ufficiali. Tuttavia, la denominazione corretta della valle è Sanagra, come attestato dalle fonti più antiche e da numerosi studi.
Il nome deriva dall’omonimo torrente che attraversa la valle e si ritrova già nel XVIII secolo nei testi di importanti studiosi. Tra questi, il naturalista Domenico Vandelli descrive con precisione la valle in un suo scritto del 1763:
“Dopo il viaggio di cinque ore arrivai al Fonte della Sanagra creduto minerale, e di più dicesi, che tal nome trae sua origine da Sanat aegros. Io però l’ho ritrovata semplicissima acqua, abbenchè molte, e replicate esperienze sopra essi facessi.
Essa è leggierissima, freddissima, e deve certamente giovare alcune volte nelle ulcere delle gambe……. Da questo Fonte ha principio la valle ed il Torrente Sanagra. I lati della valle superiormente sono ricoperti da foltissimi boschi d’abeti, i quali cinque anni or sono erano trasportati giù pel Torrente nelle grandi piene d’acqua (sostenuta in molti luoghi da roste) sino al Lago. Ne fu tralasciata la condotta per la poca attenzione del Soprintendente al lavoro, ….
Presi la valle per ritornare a Menaggio. Attraversai la valle, ed ascesi l’altro lato, o Catena di Monte detto l’Alpe di Leveja formata da boschi di frassini, sorti, alni, betulle, quercie, ecc….
Indi più in basso nel luogo detta Valgriasca, sonovi gli strati di semplice pietra calcarea marmorea bianca, ed il rimanente delle falde del monte sono ricoperte di sottili strati di marmo nero consimile a quello di Varenna.
Nel fondo della valle presso al Torrente, ove dicesi il Maglio, gli abitanti m’assicurano, esservi colà stato un maglio di ferro e, non molto lungi miniera di ferro.
Poscia discesi nella Valle di Purlezza, che ha nell’opposta parte il Monte di Tremezzo ed ha il piccolo Lago presso a quello di Lugano.
Lasciai addietro nella discesa piccoli villaggi, cioè quello di Naggio, di Velz e di Codogna”
Anche Carlo Amoretti, nel suo viaggio pubblicato nel 1794, conferma la tradizione del nome e la fama delle sue acque:
“il torrente Sanagra, il di cui nome vuolsi derivato da “sanat aegros” (che sana i malati)…quell’acqua non contiene nulla di minerale, e solo leggiera assai, e freddissima ….”
Un errore comune, ma non senza conseguenze
Oggi il termine “Senagra” è ancora largamente utilizzato, soprattutto nei contesti informali, nei media e durante eventi locali, dove spesso compaiono cartelloni o volantini con la forma errata. Tuttavia, l’uso scorretto del nome può creare confusione e compromettere la riconoscibilità e la promozione della valle, specialmente online, dove la semplice ricerca di “Senagra” restituisce risultati diversi rispetto a “Sanagra”.
Questa “doppia denominazione” rischia di generare disorientamento, ostacolando la comunicazione istituzionale e culturale, e vanificando gli sforzi di valorizzazione del territorio.
Perché dire Sanagra è importante
L’adozione di un unico toponimo corretto è stata una scelta fondamentale nella fase di istituzione e promozione del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS). I comuni coinvolti hanno scelto di usare esclusivamente “Sanagra” per tre motivi principali:
- Accuratezza storica e linguistica: “Sanagra” è il toponimo originale e corretto.
- Coerenza comunicativa: il Museo Etnografico Naturalistico della Val Sanagra adotta questa forma in tutta la sua produzione, anche digitale.
- Riconoscimento scientifico: studiosi e ricercatori fanno riferimento al nome “Sanagra” nei loro lavori.
Correggere l’uso di un nome può sembrare una questione di poco conto, ma chiamare le cose con il loro giusto nome è il primo passo per tutelare un patrimonio — naturale, storico e culturale — che merita rispetto e valorizzazione.
